Intervista ai “Folkamiseria”

Mercoledì 23 febbraio Lorenzo e Luca della redazion di Parolabile hanno intervistato il batterista dei Folkamiseria Mauro Pelletti. Insieme a Silvano abbiamo preparato 10 domande per scoprire la storia del gruppo.

1. Dove vi siete conosciuti e perché avete scelto questo nome?
I ragazzi si conoscevano già perché suonavano in un gruppo che si chiamava Be-folk e abbiamo iniziato a suonare all O’Connor
per la festa di San Patrizio. Nel frattempo era partito anche un gruppo parallelo. Suoniamo insieme da 15 anni e il nome è stato scelto da un ragazzo per scherzo.

2. Che genere di musica fate?
Folkloristica tradizionale: irlandese e piemontese, mischiando i generi e le lingue (italiano dialetto e inglese)

3. Da quanti elementi è composto il vostro gruppo?
Siamo in 6 elementi anche se un elemento è appena andato via per progetti personali: le vite cambiano e alcuni fanno altri lavori.
I nomi dei ragazzi sono: Jacopo Ventura, Lorenzo Prealoni, Andrea Sica, Andrea Lentullo, Andrea Verga, Mauro Peletti. Io suono le percussioni e uno strumento particolare, la ghironda, che ricorda la cornamusa ma più ritmica e stridente.

4. Dove e quando provate?
Una volta alla settimana a Borgomanero.

5. Quali sono i lati i belli e brutti di questo lavoro?
Gli aspetti positivi di questo lavoro sono molti: si viaggia molto, si conosce molta gente positiva, si mangia bene e si è accolti e riconosciuti.
Gli aspetti negativi sono simili ad altri lavori. E in più non sempre si riesce a visitare i luoghi in cui si arriva per i concerti.

6. E’ difficile gestire gli impegni lavorativi della band?
Si, bisogna incastrare gli impegni di sei persone con figli, lavoro ecc.

7. Quale è il brano scritto da voi che preferite?
Il nostro brano più bello si chiama “Un bicchiere”. E’ molto bella perché racchiude lo spirito del gruppo e le sue influenze. Ha un bel testo folk e una bella storia.

8. Quale è il posto più bello dove avete cantato?
I festival folk sono i piu’ belli:
Celtica in Valle D’Aosta, Montelago, Civitella al Fedena in Abbruzzo dove vivono lupi e orsi, Emmental in Svizzera…

9. Quanto il covid ha cambiato il vostro gruppo?
A marzo 2020 avevamo 14 date, e’ il momento in cui si suona di piu’ anche all’estero. Era il primo anno che avevamo un tour strutturato così bene. Ovviamente è stato tutto annullato. A livello psicologico demoralizza, tanto lavoro buttato via e non abbiamo provato mai. Abbiamo fatto due trasmissioni radiofoniche e dirette facebook e youtube per intrattenere noi e il pubblico ed e’ stato molto stimolante. E’ stato un periodo complicato pero’ eccoci qua pronti per nuove cose.

10. Quali sono i progetti futuri?
Ad aprile usciremo con un spettacolo teatrale in appoggio a Lorenzo Monguzzi, cantante dei “Mercanti di liquore”. Noi faremo la musica e il primo concerto sarà il 16 aprile a Monza al Teatro Binario 7.