Oggi la redazione di Parolabile vi propone l’intervista a Claudio Gervasoni, il cantante delle Deviazioni Spappolate.
1.Dove vi siete conosciuti e perché avete scelto questo nome?
Ci siamo conosciuti nel 2003. È stato un incontro tra musicisti che amavano Vasco Rossi. Abbiamo fatto qualche mese di prove, qualche data e poi piano piano abbiamo iniziato a fare serate. All’inizio ci chiamavamo solo Deviazioni poi anche altri hanno usato lo stesso nome allora ho proposto Deviazioni Spappolate anche se il nome è lungo è piaciuto.
2 Da quanti elementi è composto il vostro gruppo?
È composto da 7 elementi anche se io sono l’unico superstite del 2OO3. Io sono il cantante, poi ci sono due chitarre suonate da Francesco Zuretti detto Zure e Fabio Ortu che prepara anche la produzione musicale, la logistica, le date, il service… il batterista è Alex Canella, il basso lo suona Michael Bertona, alle tastiere Marco Trinchero mentre la corista è Jabel V Salvò.
3.Perché avete deciso di fare cover?
Perché la musica dal vivo è sempre emozionante e volevamo proporre qualcosa che piacesse a tutti. Vasco per me è un po’ il cronista della vita. Tutti si riconoscono in una sua canzone.
4.Dove e quando provate?
Essendo tutti del novarese ci troviamo a fare le prove a Gattinara o a Novara dove c’è una sala prove. Aspettiamo un live di Vasco Rossi e poi riproponiamo la sua scaletta, proviamo raramente, ormai i brani li conosciamo e bastano poche prove.
5.Quali sono i lati belli e brutti di questo lavoro?
A livello famigliare è impegnativo. Sei sempre via e con i figli , famiglia ecc. è difficile non è solo divertimento, è anche un impegno.
Vivere di musica pero è la cosa più bella.
6.È difficile gestire gli impegni lavorativi della band?
Vent’anni di carriera e un migliaio di concerti sono stati impegnativi. Alcuni membri sono andati via per strada a causa di tante esigenze di vita.
7.Quale è il brano di Vasco Rossi che preferite cantare?
Per me, ma penso anche per gli altri ci sono una decina di canzoni che non si possono non suonare.
Sally la suoniamo sempre. Poi musicalmente ogni musicista ha le sue preferenze. Abbiamo una scaletta fissa e non andiamo più a richiesta. Quella che facciamo adesso gira bene, non si soffre a suonarla, è poco faticosa.
8.Quale è il posto più bello dove avete cantato?
Come locale sicuramente il Phenomenon è il nostro riferimento.
Palchi per 7 persone ce ne sono pochi con il covid poi è stato ancora peggio.
9.Quanto il covid ha cambiato il vostro gruppo?
Tanto. L’unica cosa positiva è stata il ridimensionamento dell’orario; si suona più presto verso le 22.30 prima iniziavamo alle 24.00. Durante la quarantena facevo le dirette su Facebook con la chitarra.
Nel 2021 abbiamo fatto poche date, circa 10 contro le 90/100 che facevamo prima; nel 2022 abbiamo fatto 35 serate; è stata dura.
10.Quali sono i progetti futuri?
Volevamo fare la festa dei vent’anni dalla nascita del gruppo. Dopo i 10 anni abbiamo avuto i primi fan club, abbiamo fatto la festa per i 15 anni e le magliette.
Per le 100 date, nel 2017, abbiamo fatto una festa e la torta. Ci piacerebbe farlo anche per i vent’anni!
Speriamo anche di ripartire con tante serate!
Abbiamo chiesto anche a Luca uno dei nostri redattori di raccontarci come ha incontrato le Deviazioni Spappolate e di come ha iniziato a suonare con loro ogni tanto.
“Io e le Deviazioni Spappolate ci siamo conosciuti ad una festa a Villadossola. Durante la fine del loro concerto, trascinato da un amico mio, ho fatto la conoscenza con Claudio Gervasoni. Poi un bel giorno gli ho proposto di poter aprire un loro concerto. Quel momento per me era difficile e mi ha aiutato a sollevarmi.”
Alla fine dell’intervista Claudio ha suonato e cantato per noi due canzoni: Alba Chiara e Senza Parole.
Grazie Claudio per la disponibilità e continuate così!